In questa guida spieghiamo cosa risulta essere l’assegno in bianco.
L’assegno è un titolo di credito che offre al beneficiario il diritto di riscuotere la somma indicata sul documento entro i termini previsti dalla legge. L’assegno si dice emesso in bianco quando viene semplicemente firmato dal soggetto debitore e consegnato al creditore, ma senza indicare gli altri estremi, che potranno così anche essere successivamente compilati dal creditore stesso.
In sostanza, si tratta di un atto di fiducia del debitore verso il creditore, in genere, legato alla volontà di rassicurare questo su un credito vantato. Da un punto di vista formale, si tratta di un vero e proprio pegno. Tuttavia, l’assegno in bianco è contrario alle leggi, per cui è considerato nullo, nel senso che non può produrre gli effetti tipici di un titolo di credito, in quanto è stato emesso contro le norme, che obbligano l’emittente a compilare il documento cartaceo in ogni sua parte.
Ovviamente, quando si parla di assegno in bianco si fa riferimento agli assegni bancari, visto che gli assegni circolari vengono compilati direttamente dalla banca.
Emettere un assegno in bianco, senza data e beneficiario, risulta essere vietato perché si tratta di un’operazione considerata un’evasione fiscale per quanto riguarda l’imposta di bollo. L’assegno in bianco risulta essere infatti privato della sua funzione naturale, che è quella di rappresentare un ordine alla banca di pagare una specifica cifra al beneficiario, entro una determinata data. L’assegno in bianco viene invece utilizzato come garanzia di un pagamento, ma questa funzione è quella della cambiale che, a differenza dell’assegno, richiede il pagamento dell’imposta di bollo. Per questo motivo l’assegno in bianco è considerato un’evasione fiscale. La cambiale, infatti, è uno strumento di credito, mentre l’assegno è uno strumento di pagamento. Attraverso l’assegno, quindi, vengono utilizzate somme di denaro depositate in una banca, in modo da evitare di pagare in contanti.
Risulta essere anche importante ricordare che il creditore che accetta come pagamento assegni in bianco è responsabile in solido con il debitore sia per l’imposta di bollo che per le sanzioni. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate può chiedere l’integrale pagamento sia al debitore che al creditore.
Fatto salvo che l’assegno in bianco non è valido, passiamo a indicare gli elementi indispensabili per fare in modo che un assegno sia conforme alle norme. Esso deve contenere la data e il luogo dell’emissione, il nome del beneficiario, la somma da pagare, la banca presso cui è stato emesso l’assegno e la firma del debitore, ossia di chi ha emesso l’assegno.
In assenza di uno solo di questi elementi, l’assegno non è validamente compilato, quindi, è nullo. La data, per esempio, oltre che il luogo dell’emissione determinano i tempi per la riscossione dell’assegno, entro 8 giorni dall’emissione, se esso è emesso su piazza, ovvero nello stesso Comune in cui sarà riscosso, entro 15 giorni dall’emissione, se emesso fuori piazza, ossia in un Comune diverso da quello di riscossione, entro 20 giorni, se il titolo sarà incassato in un Comune diverso, appartenente a uno stato al di fuori dell’Italia, ma rientrante nella UE o nel bacino del Mediterraneo. Infine, entro 60 giorni, se il luogo dell’incasso risulta diverso da quello in cui è stato emesso, ma al di fuori dell’Unione Europea.
In realtà l’assegno può essere anche riscosso oltre tali termini, ma il traente ha la possibilità di revocarlo.