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Ricorso per Decreto Ingiuntivo su Assegno – Fac Simile e Guida

Il possessore di un assegno protestato o comunque non pagato alla presentazione dispone di uno strumento processuale particolarmente rapido per ottenere un titolo esecutivo, il ricorso per decreto ingiuntivo ex articolo 633 del codice di procedura civile.

Ricorso Decreto Ingiuntivo su Assegno

La natura cartolare dell’assegno, che incorpora il credito e lo rende autonomo dal rapporto sottostante, agevola l’accesso al procedimento monitorio, perché l’assegno stesso costituisce prova scritta del diritto azionato. Prima di redigere il ricorso occorre verificare che il titolo presenti tutti i requisiti di validità formale previsti dal regio decreto 1736 del 1933: data e luogo di emissione, indicazione in cifre e in lettere dell’importo, nome dell’istituto trattario, firma autografa del traente e girate ininterrotte che individuino la titolarità attuale. È prudente allegare anche il protesto o la dichiarazione di mancato pagamento resa dal trattario all’atto della presentazione entro il termine di otto giorni, perché la giurisprudenza ritiene che tale formalità rafforzi la prova dell’inadempimento, pur non essendo condizione di ammissibilità dell’azione monitoria.

La competenza territoriale si radica di regola davanti al tribunale del luogo di pagamento, ossia la sede o la filiale della banca indicata sull’assegno, ma il possessore può scegliere il foro del domicilio eletto sul titolo se presente o del convenuto qualora più conveniente. Il valore dell’assegno determina la competenza per materia: il giudice di pace può emanare decreti fino a diecimila euro, il tribunale in composizione monocratica per importi superiori. La rappresentanza tecnica dell’avvocato è obbligatoria davanti al giudice di pace solo oltre il limite di cinquemila euro e sempre necessaria in tribunale. Il ricorso espone in fatti: la consegna o il girata, la presentazione all’incasso nei termini, il rifiuto di pagamento, il protesto o la dichiarazione di insoluto, l’entità del credito comprensiva di interessi di legge e spese bancarie. Si chiede al giudice di ingiungere al traente, e, se del caso, agli eventuali giranti obbligati di regresso, il pagamento della somma risultante dal titolo.

Il decreto ingiuntivo richiesto su assegno, a differenza di quanto accade per i crediti dimostrati con fatture o contratti, beneficia per legge della provvisoria esecutorietà, purché il creditore alleghi l’assegno in originale e la dichiarazione di protesto o equivalente. L’articolo 642, secondo comma, lett. 1, c.p.c. stabilisce infatti che il giudice deve concedere la clausola “provvisoriamente esecutivo” quando il ricorso è fondato su cambiale, assegno bancario o assegno circolare regolarmente protestato, salvo che appaiano gravi motivi ostativi. Ne deriva che il decreto, una volta notificato, consente immediatamente al creditore di procedere a pignoramento senza attendere i quaranta giorni di cui all’articolo 647. Al creditore spetta depositare l’originale del titolo in cancelleria, dove resterà vincolato fino alla scadenza del termine di opposizione. Il decreto va notificato entro sessanta giorni, a pena di decadenza, al debitore e agli eventuali obbligati di regresso presso la residenza o la sede risultante dal titolo o dagli atti di causa; la notifica si esegue a mezzo ufficiale giudiziario o con posta elettronica certificata se indirizzata a soggetti dotati di PEC.

Il debitore può proporre opposizione entro quaranta giorni dalla notifica, instando per la revoca o la sospensione dell’efficacia esecutiva. Se l’assegno è regolare la difesa si concentra sui vizi causali, quali l’estinzione dell’obbligazione per pagamento, la nullità del rapporto sottostante o l’eccezione di simulazione, ma il regime cambiario limita l’opponibilità al possessore di tali eccezioni, che non devono contravvenire alla letteralità e all’autonomia del titolo. La presentazione tardiva all’incasso oltre otto giorni è eccezione tipica: estingue l’azione cambiaria di regresso contro i giranti, ma lascia impregiudicata quella diretta contro il traente, salvo la prova che il tardivo incasso abbia recato pregiudizio. L’opponente che vuole inibire l’esecuzione deve chiedere al giudice la sospensione ai sensi dell’articolo 649, prospettando un grave e irreparabile danno oppure l’evidente infondatezza del credito; la giurisprudenza concede la sospensione con prudenza, specie quando l’assegno è formalmente regolare.

Se il decreto non viene opposto, il creditore ottiene la definitiva esecutorietà e può ritirare l’assegno per l’eventuale riscossione coattiva del valore di rivalsa nei confronti di altri obbligati. Va ricordato che il titolo conserva valore anche per le clausole accessorie: l’interesse, se non indicato, si calcola al tasso legale dalla data di presentazione; per l’assegno postdatato, la giurisprudenza prevalente ritiene che la data di emissione apparente prevalga su quella reale ai fini dell’azione monitoria, salvo prova del patto di postdatazione nullo.

In conclusione il ricorso per decreto ingiuntivo su assegno rappresenta la via più snella per trasformare un titolo di credito insoluto in un titolo esecutivo giudiziale. La procedura si fonda sulla regolarità formale del titolo, sull’allegazione del protesto e sulla forza probatoria propria dell’assegno; garantisce al creditore la provvisoria esecutorietà, tutela che l’ordinamento riconosce proprio per la natura cartolare del documento. Una redazione accurata del ricorso, la scelta del giudice competente, il deposito degli originali e il rispetto dei termini di notifica sono i passi necessari per arrivare al pignoramento in tempi brevi, lasciando al debitore l’onere di dimostrare, in sede di opposizione, eventuali fatti estintivi o invalidanti del credito cambiario.

Fac Simile Ricorso per Decreto Ingiuntivo su Assegno

Di seguito viene messo a disposizione un fac simile ricorso per decreto ingiuntivo su assegno.

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Fac simile ricorso per decreto ingiuntivo su assegno

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Aggiornato il Agosto 4, 2025

About Luca

Impiegato bancario da oltre dieci anni. Ho creato questo sito per aiutare a comprendere meglio cosa sono e come funzionano gli assegni.

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