In questa guida spieghiamo come bloccare un assegno.
L’assegno è un titolo di credito piuttosto diffuso in Italia, uno strumento di pagamento alternativo al contante e comodo, spesso utilizzato anche per acquisti di beni e servizi di importo modesto. Negli ultimi anni, il suo uso è andato riducendosi, a causa della comparsa di alternative possibili grazie alla tecnologia, come il ricorso al bonifico online.
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Errori di Compilazione dell’Assegno
L’assegno è un documento cartaceo, che colui che lo emette stacca dalla matrice. La parte che si consegna al beneficiario dovrà essere compilata con attenzione. Dovranno comparire, il luogo e la data di emissione dell’assegno, la somma da pagare al beneficiario, scritta sia in lettere che in cifre, il nome e il cognome del beneficiario e in basso dovrà esserci la firma di chi ha emesso il titolo.
Può capitare che per una qualsiasi ragione, si scopra di avere commesso un errore nella compilazione dell’assegno, per esempio, indicando la cifra sbagliata, scrivendo erroneamente il nome del beneficiario o compiendo un errore nella trascrizione della data o del luogo di emissione.
Visto che gli effetti derivanti da uno di questi errori possono essere diversi, allora si può avere l’esigenza immediata di bloccare l’assegno. Va detto chiaramente che non è in questi casi che si può fare una cosa del genere, ovvero un assegno non può essere bloccato per il semplice fatto che si ritiene di averlo compilato in maniera errata. Vediamo allora che cosa si può fare in questi casi. Il consiglio è di rivolgersi a un avvocato, che si presenterà alla banca, presso cui il titolo è stato emesso, contestandone l’emissione.
I casi possono essere diversi e dare origine a conseguenze differenti. Se, per esempio, in relazione all’acquisto di un’auto di seconda mano, devo versare al proprietario 8000 euro, ma sbagliando scrivo in lettere e in cifre 9.000, il beneficiario sarà legittimato a riscuotere tale maggiore somma, sempre che non riconosca egli stesso l’errore e consegni all’acquirente i 1000 euro in più riscossi. Se così non fosse, questo dovrà esperire nei suoi confronti un’azione legale per indebito arricchimento, dimostrando con contratto alla mano che il soggetto non avesse diritto a riscuotere più di 8000 euro.
Per questo, prima di consegnare un assegno vi consigliamo di prestare massima attenzione a ciascuno degli elementi che devono comparire sul titolo. Anche quello considerato meno importante, come potrebbe essere il luogo di emissione, potrebbe comportare problemi, perché i tempi di riscossione variano, a seconda che il titolo sia stato emesso su piazza o fuori piazza, ovvero presso il Comune in cui sarà riscosso o in un Comune diverso. Nel primo caso, dovrà essere incassato entro 8 giorni dalla data di emissione, nel secondo caso, entro 15 giorni da essa.
Bloccare Assegno Presentato Fuori Termine
In generale, non è possibile bloccare un assegno una volta che è stato regolarmente compilato e consegnato al creditore. L’assegno costituisce un ordine che il correntista impartisce alla propria banca, ma si tratta di un ordine non revocabile, a meno che l’assegno non venga portato all’incasso oltre i termini di presentazione
Come spiegato in precedenza, l’assegno deve essere incassato entro 8 giorni dalla data di emissione, se emesso su piazza, o entro 15 giorni dalla data di emissione, se emesso fuori piazza.
La presentazione dell’assegno una volta che sono superati questi termini non determina l’invalidità del titolo e, di conseguenza, l’assegno sarà ugualmente pagato. Una volta passata la scadenza dei termini per l’incasso, chi ha emesso l’assegno può però revocare l’ordine di pagamento alla banca. In questo caso la banca è tenuta a non versare le somme al possessore del titolo e, se lo fa, ne risponde nei confronti del proprio cliente.
Bloccare Assegno un Assegno Smarrito
Ma torniamo all’ipotesi del blocco di un assegno. Questo può avvenire in caso di smarrimento del titolo o del libretto degli assegni. In queste situazioni si consiglia immediatamente di chiamare la banca o di recarsi fisicamente presso la filiale per spiegare l’accaduto. Se ciò non fosse possibile, perché si è fuori dall’orario o dei giorni di apertura degli sportelli, si consiglia di chiamare il numero verde del proprio istituto di credito. Ormai, tutti gli istituti ne hanno uno per questo genere di emergenze, per cui è auspicabile che lo teniate sempre con voi, trascritto su un pezzo di carta e registrato sul vostro telefonino. All’operatore andrebbe comunicato il numero dell’assegno, che è possibile trovare sulla matrice, oppure il codice generale del blocchetto, che la banca stessa ti aiuterà a trovare.
Attenzione, la semplice telefonata non blocca l’assegno, ma quanto meno allerta la banca, che nel caso in cui si presentasse qualcuno per la riscossione, effettuerà controlli più specifici per evitare di consegnare denaro nelle mani sbagliate.
Fatta la chiamata, il passo successivo da compiere è di recarsi presso una Caserma dei Carabinieri o un Commissariato di Polizia per sporgere denuncia dello smarrimento. Gli agenti vi dovranno rilasciare una copia della denuncia, che dovrete consegnare alla banca per fornirle dimostrazione dell’evento. A quel punto, l’assegno sarà formalmente bloccato e nessuno potrà ritirarlo, nemmeno il legittimo beneficiario, nel caso in cui l’emittente abbia dato per smarrito il titolo, in realtà, consegnato al creditore.
Una volta ritrovato eventualmente l’assegno smarrito, è dovere del soggetto in questione di recarsi presso le Forze dell’Ordine, dove è stata sporta la denuncia di smarrimento, per informarli del ritrovamento. Successivamente, è necessario passare in banca per informarla che l’assegno o il blocchetto è stato ritrovato e che, pertanto, esso potrà essere sbloccato.
In alternativa ai passaggi sopra citati, è possibile inviare alla banca una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, anche se ciò sarebbe consigliabile magari nei casi di non urgenza, dati i tempi più lunghi per le comunicazioni postali.