In questa guida spieghiamo come incassare un assegno senza conto corrente
L’assegno è un titolo di credito molto diffuso in Italia per effettuare pagamenti tra privati. Esso consiste nell’emettere un documento, in cui compaiono la somma da erogare alla richiesta e il beneficiario, oltre che data e luogo di emissione. Pertanto, un soggetto si reca presso la propria banca, ovvero dove detiene un conto corrente acceso e chiede un libretto degli assegni, generalmente concesso all’atto dell’apertura del conto stesso, dietro il pagamento di una data somma. Nel momento in cui dovrà effettuare un pagamento in favore di un creditore, gli rilascia l’assegno, che questi incasserà recandosi a sua volta presso la banca del debitore e presentando il titolo per la riscossione.
A questo punto ci si potrebbe chiedere se è possibile incassare un assegno anche se non si possiede un conto corrente. La risposta è positiva.
La procedura è molto semplice. Per incassare un assegno in contanti, il beneficiario deve recarsi presso una filiale della banca che ha emesso l’assegno con il titolo di credito. L’operatore della banca verificherà l’identità del soggetto e consegnerà il denaro in contanti.
Alcune persone si sono sentire dire che non è possibile cambiare un assegno di importo superiore a 1000 euro. Questo non è vero, il Dlg n. 231/2007 sancisce che il limite al pagamento in contanti deve essere applicato solo ai pagamenti tra privati e quindi non a banche e poste. Non sono ammessi i pagamenti in contanti oltre il limite stabilito dalla legge, ma incassare un assegno, in banca o in posta si può. L’unico problema che può sorgere è quello relativo a assegni di importo elevato, in questo caso i contanti dovrebbero essere prenotati con anticipo per evitare possibili difficoltà.
Ricordiamo poi che l’operazione resta completamente tracciabile visto che, il passaggio di denaro viene per mezzo di un intermediario finanziario e, di conseguenza, è sempre possibile provare lo scambio dei soldi. Anche il Fisco ha la possibilità di accertare il trasferimento del denaro, anche se allo sportello si è ritirata la somma in contanti.
Allo stesso tempo, indipendentemente dall’entità della cifra da incassare, non è detto che un assegno possa essere accreditato su conto corrente o riscosso in contanti. Questo accade, per esempio, se ti presenti in banca non munito di un documento di riconoscimento, oppure se l’assegno risulta essere rovinato, visibilmente alterato o la firma non è leggibile o conforme, insomma per tutti i casi di irregolarità formali. Un caso più sostanziale e grave consiste nel presentarsi in banca con un assegno scoperto. Ovviamente, l’irregolarità non è stata commessa dal creditore, ma dal debitore. Significa che l’assegno è stato emesso senza che il conto corrente di appoggio avesse fondi di provvista sufficienti per la copertura.
In questi casi la banca si rifiuta chiaramente di effettuare il pagamento, non avendo da dove prelevare i fondi, in tutto o in parte. Attenzione, non sempre una situazione simile è frutto di un raggiro, di un tentativo di truffa. A volte, semplicemente chi ha emesso l’assegno non ha fatto bene i conti sulla tempistica relativa agli incassi e ai pagamenti legati al suo conto corrente, trovandosi momentaneamente scoperto. La banca commina sanzioni in questi casi e assegna al cliente un periodo di tempo entro cui provvedere alla ricostituzione dei fondi di provvista sufficienti per effettuare il pagamento, intimando nel caso contrario anche la segnalazione alla Centrale Allarme Interbancari della Banca d’Italia, mentre il creditore h titolo per procedere nei confronti della controparte con un’azione tesa a ottenere il protesto dell’assegno. Attenzione, perché questi disguidi non sono possibili in caso di possesso di un assegno circolare, che all’atto dell’emissione risulta già coperto, in quanto la banca ha incassato immediatamente la somma indicata sul titolo, per cui non vi sono possibilità di cattive sorprese per insufficienza di fondi.