In questa guida spieghiamo come incassare gli assegni.
L’assegno è un titolo di credito che consente al beneficiario di riscuotere nei tempi e nei modi previsti la somma indicata su di esso. Da molti anni è ormai uno strumento di pagamento molto diffuso e alternativo all’utilizzo del contante. Negli ultimi tempi, in verità, il suo uso è andato a diminuire, per via della nascita di strumenti alternativi, come il bonifico bancario, anche se resta predominante, specie nella fascia di età meno giovane. Esso è materialmente un documento cartaceo sul quale devono comparire la data e il luogo di emissione, il nome e il cognome del beneficiario, la somma in lettere e in cifre da pagare a questi, oltre che la firma del traente, ossia di colui che ha emesso l’assegno. Certamente, poi, dovrà comparire il logo dell’istituto bancario emittente.
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Come Incassare un Assegno Bancario
Per incassare l’assegno bancario risulta essere possibile recarsi presso la propria banca oppure presso una filiale della banca che lo ha emesso. Se non si possiede un conto corrente, l’unico modo per incassare è quello di andare nella banca che ha emesso l’assegno.
In alternativa, se l’assegno è trasferibile, il beneficiario può girarlo, cioè trasferirlo mediante girata, a un’altra persona, per permetterle di riscuoterlo. Bisogna comunque ricordare che tutti gli assegni con importo pari o superiore a mille euro non sono trasferibili e che l’emissione di assegni di importo inferiore con clausola di trasferibilità è possibile solo facendo richiesta alla banca e pagando l’imposta di bollo.
Per l’incasso dell’assegno è necessario anche rispettare dei termini temporali. Nel caso in cui l’assegno sia stato emesso su piazza, la riscossione è possibile entro 8 giorni dalla data di emissione, mentre se esso è stato emesso fuori piazza, potrà avvenire entro 15 giorni dalla data di emissione. Per emissione su piazza si intende che l’assegno è stato emesso nello stesso Comune in cui viene riscosso. Per fuori piazza, invece, si ha che il titolo è stato emesso in un Comune diverso da quello di incasso. I tempi sono ancora più lunghi per i casi di riscossione dell’assegno in un paese europeo, ma fuori dall’Italia, o al di fuori dell’Europa. Una volta superati questi termini, l’assegno è ancora incassabile, ma il traente ha la possibilità di revocarlo.
Questo significa che, allo scadere di questi termini, chi ha emesso l’assegno ha la possibilità di ordinare al trattario, cioè la Banca presso cui è stato presentato, di non pagare più l’assegno. Se questo tipo di ordine arriva prima dei termini indicati in precedenza, la Banca è libera di pagare la somma indicata senza incorrere in alcuna responsabilità nei confronti del traente e del portatore del titolo.
La legge prevede comunque un termine di sei mesi entro il quale il beneficiario deve portare all’incasso l’assegno per poterlo utilizzare come titolo esecutivo. Questo significa che se entro sei mesi l’assegno viene portato all’incasso, il beneficiario potrà utilizzarlo come titolo esecutivo e procedere con l’intimazione di pagamento e, successivamente, con la relativa azione esecutiva, come il pignoramento.
Ricordiamo poi che chi riceve un assegno postdatato ha la possibilità incassarlo in qualsiasi momento, anche prima della data riportata. La legge permette infatti la presentazione e l’incasso anticipato dell’assegno, e cioè prima della data formale successiva già indicata quale data di emissione. In questo caso l’assegno viene pagato nel giorno stesso di presentazione previa regolarizzazione del titolo. La procedura consiste nel pagamento al fisco della tassa di bollo stabilita per le cambiali, che è pari al 12 per mille dell’importo dell’assegno postdatato.
Come Incassare un Assegno Circolare
Il rischio che l’assegno risulti scoperto e che non possa essere incassato quando il creditore si presenterà in banca a riscuotere la somma esiste. In quel caso, il beneficiario dovrà adire alle vie legali o al protesto dell’effetto, qualora il debitore non provveda a risolvere tempestivamente all’inadempimento.
Tuttavia, c’è un tipo di assegno sicuro per la riscossione e risulta essere quello circolare. Esso è emesso dalla banca e su richiesta del cliente, ma con addebito immediato sul conto corrente o facendosi consegnare la somma in contanti. Pertanto, già all’atto dell’emissione, il titolo risulta coperto e il creditore non corre rischio di vedersi negato il pagamento, quando si recherà in banca con l’assegno. Ecco, quindi, che quando si conosce poco l’emittente o quando non si ha in esso molta fiducia, gli si potrebbe chiedere un pagamento con assegno circolare, invece che con uno bancario.
La procedura per incassare un assegno circolare è semplice. L’assegno può essere incassato presso una qualsiasi filiale della banca che lo ha emesso, anche se non si dispone di un conto corrente aperto presso quel determinato istituto. L’alternativa all’incasso in contanti è rappresentata dal versamento sul conto corrente. Questo significa che chi ha ricevuto in pagamento un assegno, può versare l’assegno emesso dalla banca del debitore sul proprio conto corrente aperto presso la propria banca. In questo caso al beneficiario basta recarsi presso la propria banca, versare l’assegno e depositarlo.
Quale che sia la tipologia, il creditore dovrà farsi identificare allo sportello, nel senso che dovrà portare un documento di riconoscimento valido, in modo che l’istituto verifichi che sia il soggetto indicato sull’assegno con nome e cognome. Nel caso in cui non sia possibile farlo di persona, è necessario scrivere una delega, cosa che risulta essere possibile fare utilizzando il modulo presente sul sito Modellodelega.com in questa pagina.
Come Incassare un Assegno Postale
Quando si riceve un pagamento tramite assegno postale, si è portati a pensare che questo sia riscuotibile solamente presso gli uffici delle Poste Italiane. In realtà, vista l’equiparazione tra istituti bancari e Poste, l’assegno postale può essere incassato tranquillamente anche presso una banca.
Le modalità sono le stesse viste in precedenza, riscossione in contanti o versamento su conto corrente di cui si è titolari.
Come Incassare Assegno non Trasferibile
L’assegno viene quasi sempre emesso in Italia con la clausola di non trasferibilità. Questo, perché a differenza del passato, il legislatore ha voluto porre un limite alle girate, ossia all’atto con il quale si cedeva un credito a terzi con l’apposizione della firma sul retro del titolo. Adesso, invece, ciò non è generalmente possibile, al fine di avere sempre immediata conoscenza di chi incasserà il denaro, in modo da contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Tuttavia, su richiesta del cliente, la banca può emettere assegni senza la clausola di non trasferibilità, ma ciò si ha a due condizioni, che colui che emette l’assegno paghi l’imposta di bollo per ogni titolo emesso e che la somma massima indicata sull’assegno non superi il limite stabilito dalla legge. Incassare un assegno non trasferibile non comporta difficoltà aggiuntive, può essere portato all’incasso presso una filiale della banca che lo ha emesso oppure presso l’istituto di credito dove il beneficiario ha il proprio conto corrente, sul quale l’assegno sarà versato, dopo l’accertamento da parte della banca che l’identità del soggetto che richiede il pagamento corrisponda a quella del beneficiario.
Come Incassare Assegno Senza un Conto Corrente
Come già spiegato in precedenza, è possibile incassare un assegno anche se non si dispone di un conto corrente.
La procedura è simile a quella a cui si è fatto riferimento in precedenza. L’unica differenza importante è che per incassare un assegno in contanti è necessario presso una filiale della banca che ha emesso l’assegno.
Una volta che il beneficiario si è recato nella filiale con l’assegno, l’operatore verificherà la sua identità è pagherà l’assegno in contanti.
Alcune persone si sono sentite dire che non è possibile cambiare un assegno di importo superiore a 1000 euro. Questo non è vero, il Dlg n. 231/2007 sancisce che il limite al pagamento in contanti deve essere applicato solo ai pagamenti tra privati e quindi non a banche e poste. Non sono ammessi i pagamenti in contanti oltre 1000 euro, ma incassare un assegno, in banca o in posta si può.
Tempi Incasso
Come spiegato in precedenza, l’assegno può essere incassato in contanti, per cui si riceve denaro liquido alla sua consegna al funzionario della banca, oppure è possibile accreditarlo sul proprio conto corrente. In questo caso, i giorni di disponibilità variano fino a 5 lavorativi. Ciò significa che la reale disponibilità della somma sul conto corrente si ha fino a un massimo di cinque giorni successivi all’accredito, quattro per un assegno circolare. Se la banca in cui si accredita l’assegno è la medesima di quella che l’ha emesso, la legge stabilisce che la disponibilità della somma debba essere immediata.
Simile anche il ragionamento per i giorni di valuta, ossia il periodo di tempo tra l’accredito e la produzione di interessi della somma accreditata, si ha un massimo di tre giorni lavorativi per l’assegno bancario e uno per l’assegno circolare. Anche in questo caso, se la banca che ha emesso l’assegno è la stessa in cui accreditiamo la somma, gli interessi scattano immediatamente.